Accensione della caldaia
La legge prevede che la prima accensione di una caldaia di qualsiasi tipo - in seguito all’installazione in un nuovo appartamento oppure alla sua sostituzione - sia eseguita da personale tecnico autorizzato e certificato: si tratta infatti di un’operazione importante e delicata per diverse ragioni che vi illustriamo di seguito, ed è determinante non solo agli effetti della validità della garanzia dell’impianto, ma anche perché costituisce requisito per il conferimento delle agevolazioni fiscali.
A differenza infatti di tutte quelle che saranno le innumerevoli accensioni successive che si susseguiranno lungo il ciclo di vita del prodotto, in occasione della prima accensione della caldaia è necessario effettuare tutta una serie di verifiche e controlli i cui risultati vengono registrati e annotati e che certificano l’installazione a regola d’arte e il corretto funzionamento dell’apparecchio.
Spetta quindi al tecnico abilitato il compito di verificare e certificare che:
• i livelli di potenza della rete di alimentazione siano adeguati al tipo di impianto installato e i collegamenti tra caldaia, la rete elettrica, impianto idrotermosanitario e impianto di distribuzione del gas siano realizzati correttamente;
• che non ci siano perdite;
• che le prese di areazione siano regolari e conformi ai requisiti di legge;
• che gli scarichi e le emissioni di gas nell’atmosfera restino nei limiti di legge;
• che la caldaia sia posizionata in uno spazio sufficiente e conformato per garantire l’adeguata aerazione.
Il tecnico infine effettua il controllo della combustione, dalla cui conformità dipende il rilascio del cosiddetto “bollino” che attesta che la vostra caldaia è perfettamente in regola.
Gli esiti di tutte queste verifiche e test vengono annotati - a cura del tecnico stesso - nel libretto della caldaia: questo documento è la “carta d’identità”, ma anche la “biografia” del vostro apparecchio in quanto ne descrive le caratteristiche tecniche e prestazionali iniziali e ne dettaglierà man mano i risultati di tutti gli interventi di manutenzione e controllo che si susseguiranno nel tempo. Una particolare sezione di questo documento, denominata “modulo G”, dev’essere trasmessa al competente ufficio della provincia dove ricade l’edificio in cui è installata la caldaia, unitamente alla ricevuta del pagamento previsto per il rilascio del bollino, e alle copie della dichiarazione di conformità rilasciata dalla ditta e della scheda identificativa dell’impianto.
Spetta quindi al tecnico abilitato il compito di verificare e certificare che:
• i livelli di potenza della rete di alimentazione siano adeguati al tipo di impianto installato e i collegamenti tra caldaia, la rete elettrica, impianto idrotermosanitario e impianto di distribuzione del gas siano realizzati correttamente;
• che non ci siano perdite;
• che le prese di areazione siano regolari e conformi ai requisiti di legge;
• che gli scarichi e le emissioni di gas nell’atmosfera restino nei limiti di legge;
• che la caldaia sia posizionata in uno spazio sufficiente e conformato per garantire l’adeguata aerazione.
Il tecnico infine effettua il controllo della combustione, dalla cui conformità dipende il rilascio del cosiddetto “bollino” che attesta che la vostra caldaia è perfettamente in regola.
Gli esiti di tutte queste verifiche e test vengono annotati - a cura del tecnico stesso - nel libretto della caldaia: questo documento è la “carta d’identità”, ma anche la “biografia” del vostro apparecchio in quanto ne descrive le caratteristiche tecniche e prestazionali iniziali e ne dettaglierà man mano i risultati di tutti gli interventi di manutenzione e controllo che si susseguiranno nel tempo. Una particolare sezione di questo documento, denominata “modulo G”, dev’essere trasmessa al competente ufficio della provincia dove ricade l’edificio in cui è installata la caldaia, unitamente alla ricevuta del pagamento previsto per il rilascio del bollino, e alle copie della dichiarazione di conformità rilasciata dalla ditta e della scheda identificativa dell’impianto.